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L`opera autentica

 

Intitolata L'opera autentica, l'installazione (1995) alla Fondazione Ratti, è tesa a riflettere sulla potenzialita dell’opera, sulle sue precondizioni e sulla sua capacità di usare ancora il linguaggio della figurazione. Si tratta di uno spazio cubico collocato al centro della sala; al suo interno l’artista ha posizionato quattro cavalletti, ciascuno dei quali regge una tela bianca con tratti lineari, segni che descrivono il possibile svolgersi nello spazio di una forma quadrata. Alla sommità delle quattro pareti sono stati fissati due cavi d’acciaio che si incrociano, generando una squadratura in diagonale dello spazio medesimo: per il loro colore i cavi ricordano la graflte della matita e si connettono visivamente ai segni tracciati sulle tele. Al centro di questa squadratura é sospesa una lastra di plexiglas, che con Ia sua trasparenza ribadisce l”‘invisibilita” dell’opera ma anche la sua necessità di esistere: tele e lastra, insieme alla struttura che il visitatore può guardare ma a cui non può accedere, sono indizi relativi al mistero che avvolge l’opera. Nelle parole dell’artista, “I quattro disegni, tracciati a matita sulle quattro tele ai quattro lati della struttura, sono l’aspetto essenziale - ma non definitivo - dell’opera: ciascuno trascrive uno degli infiniti momenti, sempre mutevoli, che via via si trovano a definirla. Quei tratti non sono neppure assoluti ed autonomi perché dettati dall’elemento centrale mobile, inafferrabile, invisibile ma decisivo dell’origine e dell’autenticita - se non dell’unicita - dell’opera stessa”.
 

 

Anno: 2002

Luogo: Como