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L’impresa lavora da piu’ di cento anni nel settore dell’edilizia, facendosi promotrice di idee ed iniziative pionieristiche ed innovative.
Fu avviata da Giovanni Leggeri, capostipite di cinque generazioni di costruttori che a metà ‘800 faceva il capomastro a Seriate, poi fu la volta di Pietro, che costruì la prima pista in terra battuta dell’aeroporto di Orio al Serio, del figlio Santo che ereditò le competenze paterne, per arrivare alla quarta generazione rappresentata da Tullio, Piero, Anna e Sandra: insieme hanno progettato e costruito (solo per fare un esempio che li ricolleghi al nonno) la torre di controllo dell’aereostazione bergamasca.
Una delle peculiarità dell’azienda è il legame con l’arte contemporanea che comincia ad intrecciarsi alle logiche di costruzione dando vita a cooperazioni con artisti di fama internazionale e installazioni che hanno fatto conoscere l’impresa Leggeri nel mondo:John Armleder a Villa Carlotta e a Piacenza, Olaf Metzel e Kounellis a Montalcino, Cai Guo Qiang a Colle Val d’Elsa, Marina Abramovic a Volterra, Cattelan, Spalletti, Cucchi, Sol Lewitt, Hain Steimbach alle biennali di Venezia, Martegani, Marossi, Staccioli, Richard Long, Airò, Bettineschi, Bertasa, Calos, Pistoletto e tanti altri.
Il merito del connubio è dell’Arch. Tullio Leggeri, amministratore unico dell’azienda, che ha saputo traslare nelle costruzioni la passione personale per l’arte contemporanea.
La stessa accortezza utilizzata durante la progettazione e la realizzazione del nuovo, viene applicata anche ai restauri, dove vengono rispettati i canoni basilari dell’architettura quali l’omogeneità della visione d’insieme e la compatibilità con gli elementi preesistenti.

 

Devono essere contemplate in quest’ottica le ristrutturazioni del Castello Lupi a Cenate Sotto, di Palazzo Zanchi a Bergamo, di Palazzo Roncalli in Città Alta, di Villa Monzini ad Alzano Lombardo e di molti altri ancora.
Alla base dei restauri troviamo allora due principi indissolubili e fondamentali: il primo è quello della compatibilità tra i materiali per evitare, così come succede al corpo umano dopo un intervento di trapianto, il “rigetto”, il secondo è quello della reversibilità che rende possibile il ripristino della situazione antecedente il restauro o la sostituzione di parti con tecniche piu’ innovative e fisicamente meno invasive.
Proponiamo quindi, delle ristrutturazioni di carattere filologico, tese a non compromettere le strutture esistenti e la morfologia del fabbricato, con interventi che si possano rimuovere nel rispetto dell’impianto originario e delle nuove esperienze di ricerca futura, rendendo però agibili ed abitabili gli spazi secondo i canoni del nostro tempo.
Caratteristica comune in tutti i progetti è il concetto di Casa come elemento”sartoriale”, ossia facendola diventare un modello esclusivo plasmato secondo le esigenze dell’acquirente.
Oggi, il futuro dell’impresa è in mano alla quinta generazione : Simona, William, Massimiliano ed Elena che , ognuno con le proprie specifiche competenze, con occhi attenti alle ultime avanguardie, portano avanti il gusto per l’arte e la sperimentazione ereditati di generazione in generazione.